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I luoghi del ricordo
La cosa che mi colpiva subito era la loro età: ragazzi di diciotto, diciannove, venti anni, che avevano abbandonato la loro giovinezza, erano saliti in montagna abbracciando un fucile e poi, per una delazione, un'imboscata o una rappresaglia, erano finiti fucilati in qualche angolo di Oltrepo. Crescendo, poi, ho capito che ad ammazzarli erano stati altri giovani, compagni di classe o di giochi, che, avevano scelto di stare da un'altra parte. Ed è l'aspetto che, pensando al 25 aprile, mi inquieta sempre un po'. Del sacrificio di quei giovani, oggi, a parte qualche ricordo, rimane solo quel piccolo pezzo di marmo, a volte quasi invisibile, riportato alla luce in occasione delle commemorazioni. Ora, finalmente, sul sito “I luoghi del ricordo” (www.luoghidelricordo.it), Claudio Braga e Carlo Schiavi, utilizzando le pubblicazioni di Ugo Scagni, hanno visitato, fotografato e rilevato la posizione geografica di 215 tra lapidi, monumenti, cippi o targhe, presenti in Oltrepo ed in alcune province vicine, dove è ricordato almeno un caduto oltrepadano. Un modo per non spezzare la rete del ricordo. Perchè un partigiano è solo, ma tutti insieme sono Resistenza.
- 05 Maggio 2014
- Oliviero Maggi - Stradella