Qualcuno l’ha definita la “Maga Magò” dell’Oltrepò. Con i suoi pentoloni, le sue misture e le magìe che crea, la definizione ci sta. Ma Loredana non miscela ali di pipistrello a saliva di rospo. Astenersi amanti delusi e curiosi del futuro.
Loredana Apolloni ha scelto di vivere in Oltrepò, lasciando Roma nel 2008. Destinazione: Montù Beccaria. Perché? “Quando siamo arrivati qui, dopo alcuni giorni ha iniziato a nevicare  e abbiamo pensato: Oddio!”, racconta. L’invocazione non era motivata da disperazione, ma dalla meraviglia di un paesaggio da fiaba. “Volevamo cambiare luoghi, soprattutto io avevo deciso di chiudere un capitolo della mia vita e aprirne uno nuovo. Mio marito e io avevamo scelto Montù con il compasso: preso come centro Milano, via via siamo avanzati per cerchi concentrici.  Infine, abbiamo trovato la casa che cercavamo”, spiega. Prima di Montù, Loredana era una Graphic Designer e lavorava per l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). In verità, è ancora una Graphic Designer e collabora qualche volta per l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ma la è in modo diverso. Perché certe scelte e certi luoghi cambiano, fanno crescere, immergono in qualcosa che è “armonia”. Traduzione: Montù significa colline, vigneti, alberi, erba, fiori, cortecce. Qui Loredana ha trovato il suo habitat, che non è tanto un luogo quanto un dialogo. Con la natura e con quanto può dare spontaneamente a chi sa parlarle e sa ascoltarla. Dai fiori, dalle cortecce, dalle foglie Loredana ricava i suoi colori, che sono tutti i colori dell’arcobaleno, nessuno escluso, anzi qualcuno in più. Stupisce vedere un bel fucsia: è ottenuto dalla Cocciniglia. Il giallo oro arriva dalle foglie di quercia. Dalla Rubbia Tinctoria Loredana ottiene il color salmone. Natura dell’Oltrepò, ma anche estratti da piante tropicali. E’ un’esperta in comunicazione: infatti ha scritto e stampato cataloghi dettagliati per ogni essenza, ogni metodo, ogni esperimento. Cosa se ne fa Loredana di tutti questi colori? A cosa servono questi cataloghi che un po’ davvero ricordano i ricettari di Maga Magò? Loredana tinge stoffe. Cotone, lino, seta. Materiali naturali. Non soltanto li tinge, ma li disegna. Crea figure, immagini, geometrie, spazi, sfumature. Li trasforma in natura da indossare e ogni manufatto è diverso dall’altro. Difficile, in natura, trovare infatti due foglie identiche. “Mi piacerebbe pubblicare questi cataloghi”, indica Loredana, sfogliando i suoi libri di incantesimi veri. Dentro c’è scritto come è stato ottenuto il colore, da cosa, in quali proporzioni di elementi. C’è anche scritto come sono andati gli esperimenti e cosa si ottiene modificando il supporto. C’è poi il catalogo delle foglie, che Loredana ha raccolto in campagna. Mi chiede: “Quale foglia ti piace?” e io ne scelgo una di Croatina. Loredana va ai fornelli, apre contenitori, versa polveri e un liquido che le amalgama, stende il telaio, posiziona la foglia e ne esce un telo che sembra l’autunno. Intorno ci sono teli già stampati: l’estate, il sole,  un verde di primavera, la terra, il cielo. Per imparare ciò che fa, Loredana non s’è improvvisata: da seria apprendista maga, è andata là dove si praticano da millenni le tecniche di ottenimento dei colori dalla natura, in Laos e in Thailandia. Ha vissuto fianco a fianco con gli artisti dei colori, che non sono maghi ma custodi di una straordinaria cultura. 

 

 
 

 

Questo sito utilizza cookie propri e di terze parti per migliorare servizi ed esperienza dei lettori. Se continui la navigazione accetterai consapevolmente il loro utilizzo.