Fabio Garnero, professione: costruire meridiane
Misurare il tempo non è un’azione semplice. Prima della misurazione, viene la definizione di cosa sia il tempo. Una dimensione, ma anche una percezione. Oggettivo, soggettivo, convenzione, norma. C’è chi ha fatto del tempo il proprio mestiere. Fabio Garnero, 45, di Saluzzo è ad esempio uno gnomonista. Costruisce meridiane, le restaura, le insegna. Operazioni delicate, che implicano saperi sul tempo e sulla sua traduzione in ombra e in luce, in sole e buio. Sul sito che racconta la sua attività (www.solariameridiane.it) , non proprio consueta, tutto ciò è raccontato, compresi interventi di ripristino su quadranti solari antichi. Ma lui ci ha raccontato anche qualcosa in più…
D.: Un giorno, Fabio decide: sarò gnomonista. Quando è accaduto?
R.: Un giorno per caso... Facoltà di Architettura, un esame mi porta ad occuparmi del censimento dei quadranti solari della Valle Varaita. E' stata la fine o l'inizio, dipende dai punti di vista. Mio padre era uno scultore, l'arte in casa ti riempiva tutti i pori della pelle. Sono cresciuto praticamente nei musei: come non restare affascinati da un'opera d'arte che cela segreti matematici? Impossibile. Era il 1994, poi nel 1999 mi sono ritrovato ad occuparmi di Bellino Solare e ad inventarmi Solaria. Così è iniziata l'avventura da gnomonista. Bellino Solare consisteva nel recupero di 32 meridiane dell'intero patrimonio di questo comune dell'alta Valle Varaita.
D.: Fra passione e competenze tecniche: quali i requisiti di chi si occupa di meridiane?
R.: La passione è fondamentale in gnomonica come in tutti i mestieri artigianali. Senza passione non si impara nulla e non si conclude nulla. Poi naturalmente c'è la tecnica e in questo settore richiede le competenze più diverse: matematica, basi di astronomia, tecnologia dei materiali, devi saper fare una calce da pittura o da muratura, devi saper dipingere e prima di tutto disegnare. La mia passione, applicata alle nuove opere, mi ha fatto credere che solo con le opere uniche posso distinguermi dagli hobbysti. Di conseguenza ricerca continua e studio continuo. Proprio lo studio mi permette di scrivere di gnomonica, tenere conferenze, confrontarmi e migliorare, di specializzarmi nel restauro delle opere gnomoniche antiche.
D.: La meridiana come strumento di misura. La meridiana come simbolo. Più metro o allegoria?
R.: La meridiana nasce come strumento di misura. In un orologio solare, per semplice che sia, si celano i segreti del cielo e grazie a questi strumenti ora abbiamo orologi meccanici di precisione, un calendario gregoriano preciso che tiene conto dei moti della Terra intorno al Sole. E' stato infatti papa Gregorio XIII che nel 1582, dopo complesse analisi fatte con grandi e precise linee meridiane a camera oscura, riforma la nostra vita... e tutto per cosa? La Pasqua.
Al giorno d'oggi, probabilmente, nella sua rifioritura, la gnomonica è diventata qualcosa di più romantico, un simbolo, un modo di celebrare se stessi con un decoro sulla propria casa. Quando mi chiedono un'opera nuova avverto subito che non eseguo copie di opere esistenti (capita che il cliente arrivi preparato con fotografie di meridiane da copiare) ma solo opere uniche perfettamente funzionanti, quindi che ascolterò le sue richieste ma che poi le mi miscelerò con quanto mi chiede l'edificio che ospiterà la mia opera e con la mia fantasia. Credo molto in questa fase progettuale perché un simbolo forte come un orologio solare deve essere per sempre e per questo deve calzare al meglio come l'abito di un sarto.
Poi, se vogliamo, ci aggiungiamo la simbologia intrinsecamente nascosta nell'opera come il confronto tra cielo e terra, l'incontro tra luce e ombra e, come spesso ricordano i motti, la nascita e la morte.
Ultimamente mi diverto molto a celebrare anniversari e compleanni con le linee di data o, nel caso di opere pubbliche, a ricordare gemellaggi o eventi particolari, tutto non solo con la pittura ma soprattutto con lo strumento.
D.:La tua meridiana "del cuore".
R.: Domanda difficile. Se me l'avessi posta qualche anno fa ti avrei detto della meridiana di Luca Roux a B.ta Celle di Bellino il cui motto, a cui sono molto legato, recita: “L'arte è difficile, la critica semplice”. Ora, tra i restauri, i quadranti solari della chiesa di San Michele nell'omonima frazione di Prazzo (CN) in Valle Maira, dove dopo anni di ricerche su un autore che utilizzava un simbolo come firma, in quel cantiere mi ritrovo il suo nome e cognome tracciato nella calce. O ancora il restauro del quadrante della chiesa di San Bernardino a Sannazzaro de’ Burgondi (PV) , per lo stesso motivo di prima, un quadrante che mi ha dato la firma e permesso di tracciare la strada percorsa da quest'uomo tra Alto Piemonte e Pavese. Tra le opere nuove avrei da raccontare decine di storie, una fra queste è di un quadrante che ho realizzato nel canavese. Sul quadrante ci sono dei fiordalisi, questi fiordalisi mi sono stati ispirati dalla proprietaria che mi ha raccontato di un suo sogno in cui si vede con un mazzo di fiordalisi tra le braccia.
D.: Serve un muro?
R.: Sì nella maggior parte dei casi, ma non è obbligatorio. Possiamo anche sfruttare un soffitto per realizzare un quadrante solare perfettamente funzionante. Se invece vogliamo parlare di opere che superano la dimensione pittorica, non c'è limite alla fantasia: sculture, catini concavi, sfere, cubi, tagli, buchi, lastre, marmo, acciaio, pietra… A Narbonne, in Francia, ho realizzato una fontana di 5 metri di diametro, le cui canalette nelle quali scorre l'acqua sono le linee orarie e sul cui marciapiede leggi, al passare dell'ombra, il mezzogiorno di una serie di città legate per qualche motivo a questa città francese.
D.: I luoghi delle meridiane: qual è la geografia del tempo meridiano?
R.. Tutti i luoghi dove c'era ricchezza, di lavoro e quindi economica; non è per questo detto che ciò corrisponda a "ricchezza" di ore di luce. Nel nord Italia è un esempio, il Piemonte la fa da padrone con oltre 6000 opere censite sul suo territorio, segue a ruota la Lombardia. Sembra assurdo ma in Sicilia troviamo meno di 500 quadranti solari. Al contrario in provincia di Cuneo superiamo le 2300 unità. Le valli alpine sono ricchissime di opere gnomoniche, i territori di confine tra Piemonte e Francia raggiungono numeri considerevoli, come il Trentino e il Bellunese.
D.: Per fare una meridiana ci vuole il sole?
R.: No, salvo che nella fase di rilievo tecnico. Per il progetto ho bisogno di fare un rilievo col Sole per verificare l'esatto orientamento della parete, non mi fido degli strumenti moderni anche se precisi. Da quel momento il Sole mi serve solo per verificare che tutto ciò che sto facendo sta andando bene, ma mi è capitato più volte di lavorare in ombra per quasi tutta la durata del cantiere. Se invece parliamo di opere particolari come gli orologi a riflessione, allora il Sole lo porto su una parete o un soffitto che è sempre in ombra con uno specchio opportunamente installato. Tanto per sfatare alcune credenze da hobbysta: qualcuno pianta un ferro e poi, orologio alla mano, aspetta il passare delle ore per segnare la posizione dell'ombra e così demarcare le ore. Non c'è nulla di più sbagliato.
D.: Come si insegna il mondo del tempo ai bambini e agli adulti?
R.: Tengo conferenze pubbliche sulla storia della gnomonica o per descrivere particolari patrimoni legati a territori su cui ho concentrato progetti e studi. Per i bambini lavoro con programmi didattici a progetto nelle scuole con alcune lezioni frontali modulate in base all'età e per la realizzazione di meridiane in cartoncino o altro materiale. In alcuni progetti più articolati, ovvero che sono inseriti in un POF, si arriva a far costruire su pannelli di grandi dimensioni una serie di opere che poi vengono solitamente esposte in una mostra pubblica dedicata alla promozione del lavoro degli studenti. A volte queste attività didattiche sono state inserite nel contesto della settimana della scienza. Sia per le scuole che per gli adulti si fanno gite o visite guidate alla scoperta dei quadranti solari.
Collaboro anche con le guide turistiche ed alcuni amici nella gestione di eventi dedicati alla gnomonica e non solo. Tra i miei collaboratori c'è Enrico Collo, che, oltre ad essere lo scopritore delle orme di dinosauro della Gardetta, è un eccellente divulgatore scientifico nel ramo astronomico e con lui ci si diverte a proporre uscite che abbinano il sole alle stelle, la gnomonica alla storia dei miti del cielo. Siamo su Facebook e internet; chi è interessato ci può contattare per chiederci le conferenze o progetti simili e seguire per sapere quando e dove facciamo qualcosa.
A gennaio sarò a Torino per una serie di lezioni didattiche che stiamo definendo in questi giorni.
D.: Progetti futuri.
R.: A 45 anni ho ripreso l'Università e mi laureerò in Architettura con una tesi sulla gnomonica. Il mio desiderio è proseguire in quello che sto facendo, di progetti in cantiere ce ne sono tanti, sarebbe difficile elencarli, compresi alcuni libri già impostati.
(Clicca sulla foto per ingrandire)
- 10 Dicembre 2014
- Cinzia Montagna